Leonardo, il genio, l'anima, il daimon, ovvero, il discepolo dell'esperienza

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debdea
icon13  view post Posted on 2/4/2011, 20:18




beh. anche qui dovevamo arrivarci presto o tardi.

inaugurando questa sezione nel forum, ovvero LIBER LIBRO LIBERO, è lui che avevo in mente. ma non solo. platone, pitagora..insieme a leonardo da vinci sono le creature che più risuonano nella mia anima, che maggiormente attivano quella vibrazione del Cuore. esseri che consideravano l'uomo nella sua pienezza, nel suo valore potenziale, nella sua gloriosa potenza. "l'uomo è il Microcosmo del Macrocosmo" rende bene l'idea di come queste grandi menti, ma ancor più grandi anime, abbiano contribuito a rendere testimonianza della grandezza del potenziale umano pienamente accettato, sviluppato, lasciato ad esprimersi.

ho sempre profondamente amato leonardo. oggi vi parlerò di lui.



"ti posi nel mezzo del mondo perché di là meglio tu scorgessi tutto ciò che è nel mondo. non ti ho fatto né celeste né terreno, né mortale né immortale, perché di te stesso quasi libero e sovrano artefice ti plasmassi e ti scolpissi nella forma che avresti prescelto (...) chi non ammirerà questo nostro camaleonte?"
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pico della mirandola, de hominis dignitate -

queste parole di dio ad adamo suonano come le istruzioni date dal primo creatore all'uomo che conosciamo con il nome di leonardo da vinci. egli fece certamente il massimo per esserne all'altezza. genio poliedrico, ispirò artisti, scienziati e matematici. molti gli hanno dedicato studi e commenti, ma ci piace prima di tutto ricordare che egli definiva se stesso "discepolo dell'esperienza", vera fonte della sua ispirazione. anziché prestar fede a ciò che altri hanno scritto su leonardo, possiamo leggerne direttamente i pensieri, dal momento che la sua mente indagatrice ci è nota attraverso le opere che ci ha lasciato. per tutta la vita tenne quaderni di appunti nei quali trasferì sulla carta le proprie idee, impressioni, osservazioni, corredate di schizzi e progetti; e benché questi quaderni e i loro fogli sciolti siano sparsi per il mondo in varie collezioni, essi rimangono la testimonianza di una mente che non ebbe eguali e di un'anima sempre tesa alla ricerca, che non si stancò mai di riflettere sull'esperienza dell'universo.

tratto da: i tarocchi di leonardo, caitlin matthews



leonardo da vinci nacque il 15 aprile 1452 da una giovane contadina, caterina, figlio illegittimo e primogenito di un notaio fiorentino, piero da vinci. mosse i primi passi senza i vantaggi che un rampollo di buona famiglia avrebbe potuto attendersi. ebbe un'istruzione limitata e non fu avviato al lavoro del padre, ma affidato come apprendista nella bottega di andrea del verrochio, dove il suo occhio straordinario e la sua abilità nel disegno non mancarono di essere notati da qualcuno della cerchia di lorenzo de' medici.
e fu probabilmente lorenzo de' medici a dare aiuto a leonardo in occasione di alcuni guai giovanili a firenze - un'accusa di omosessualità evitata per un soffio nel 1476 e un incarico non portato a termine per 'l'adorazione dei magi' - e a favorirne l'entrata al servizio di ludovico sforza, duca di milano. leonardo scrisse una lettera di sorprendente sfrontatezza al bellicoso signore, prospettandogli la propria competenza tecnica nella costruzione di nuove macchine militari e ragguagliandolo, solo in un secondo tempo, sul talento d'artista. fu durante i diciassette anni trascorsi a milano che prese forma la carriera di leonardo, grazie anche alla libertà di sviluppare le proprie idee di cui poté godere alla corte degli sforza.




Edited by debdea - 3/4/2011, 14:59
 
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debdea
view post Posted on 3/4/2011, 06:20




leonardo fu amico di molte delle celebrità del suo tempo, compresi il pittore favorito dei Medici, sandro botticelli (i cui dipinti però non sopportava), e il teorico politico e alfiere del Rinascimento niccolò machiavelli. non ebbe quasi alcun rapporto d'amicizia con altri pittori, e degno di nota è il violento litigio che lo oppose a michelangelo. la smisurata presunzione di leonardo tendeva a ridimensionare la grandezza di ogni altro artista. ma allora l'attenzione che michelangelo rivolgeva all'Uomo era quella di un artista in erba, ancora devoto come un cristiano del Medioevo, mentre quella di leonardo era caparbia e fraddamente pragmatica. l'amicizia tra leonardo e machiavelli si fondava su comuni criteri di osservazione empirica della realtà. soltanto l'opera del giovane raffaello riuscì a emozionare il Genio da Vinci, quando la sua vita volgeva ormai al termine.
dopo un periodo movimentato trascorso alla costante ricerca di mecenati, leonardo, nel 1513, entrò al servizio di papa leone X. ma, a Roma, i suoi studi anatomici furono tacciati di "negromanzia" dagli assistenti papali. leone X gli proibì pertanto di continuare nei suoi esperimenti.




leonardo ebbe la fortuna di operare in un periodo relativamente liberale, ma l'atteggiamento ecclesiastico sulla nuova attenzione rivolta all'uomo e sulla sperimentazione scientifica era destinato a irrigidirsi con l'avanzare del secolo. qualche tempo dopo leonardo fu presentato al giovane ed energico re di francia, francesco I, il quale ne rimase così affascinato che lo invitò ad andare a vivere in francia. leonardo vi si trasferì nel 1516 e morì ad Amboise nel 1519, all'età di sessantasette anni.
leonardo fu Uomo del Rinascimento nel senso più vasto del termine: una mente enciclopedica dotata di svariati talenti, che egli esplorò ed espresse creando un'ispirata sintesi di discipline. pochi artisti hanno goduto di una carriera così eclettica e in grado di esercitare tanto ampia influenza, poiché egli non fu soltanto pittore, scultore e musico, ma anche ingegnere, sovrintendente di opere idrauliche e di canalizzazione, inventore, naturalista, originale pensatore e scienziato teorico. in un mondo che cerca nella scienza una spiegazione dei misteri della natura e i mezzi per migliorare la condizione umana, il fascino della sua visione profetica delle "cose a venire" si perpetua immutato. l'interesse per la natura guidò il suo occhio perspicace nell'osservazione e nella classificazione delle forme di vita, non solo dal punto di vista razionale, aderente alla superficie delle cose, ma anche allo scopo di rivelarne l'armonia, la bellezza e l'ordine del modello innato.


 
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debdea
view post Posted on 3/4/2011, 14:16




il talento di leonardo si staglia sullo sfondo del mondo rinascimentale: un'epoca in cui una nuova concezione dell'uomo, la visione scientifica dell'universo e la centralità del destino individuale cominciavano a mettere in dubbio il sapere costituito della Chiesa, che esercitava la propria autorità forte del dogma più che dell'esperienza.
all'intuizione di leonardo deve la sua origine molto di ciò che ora diamo per scontato: il volo umano, il sommergibile, la campana da palombaro, l'elicottero, il carro armato, la forza vapore, l'idraulica avanzata, le lenti a contatto, così come la camera oscura, che aprì la strada alla moderna macchina fotografica. si tratta di notevoli scoperte destinate a superare le convenzioni di quei tempi che, per quanto innovativi, consideravano come un'eresia i tentativi di scrutare con eccessivo zelo nei meccanismi dell'universo.
con mente alata, leonardo sorvola questi territori proibiti, sforzandosi di trovare la verità in grado di illuminare la propria esistenza.
le questioni morali tra i dogmi della fede e le applicazioni della scienza sono temi dibattuti anche ai giorni nostri.
il sapere scientifico consolidato ai tempi di leonardo si basava sulle opere di autorevoli studiosi come aristotele. ma leonardo vide con chiarezza quante delle teorie scientifiche ereditate dal mondo classico fossero errate a causa della fallacia dell'osservazione. discepolo dell'esperienza quale si proclamava, egli fu guidato ad altre conclusioni dalla sua sensibilità artistica e dalla sua penetrante osservazione, rendendosi conto di come le sue prove contraddicessero l'autorità di studiosi tenuti in gran conto per i loro giudizi, benché non confortati dall'esperienza. riteneva infatti che tutta la nostra conoscenza ha origine nella percezione.


 
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debdea
view post Posted on 4/4/2011, 07:28




Leonardo fu uomo di estreme contraddizioni: nemico della guerra, progettò armi di distruzione; vegetariano rispettoso di ogni forma di vita, sezionò animali ed esseri umani per effettuare ricerche anatomiche; grande pittore, raramente portò a termine gli incarichi; pensatore convinto del ruolo centrale dell'Uomo nell'Universo, tuttavia credette in Dio; studioso che contestava l'auctoritas dei classici, nondimeno li lesse con avidità; devoto servitore di potenti signori, li superò in maestria; sensibilità capace di scorgere il Divino nell'Umano, ebbe spesso in spregio l'umanità.
a dispetto delaura mitica che ne circonda il nome, Leonardo fu umano al pari dei suoi contemporanei: in gioventù fu accusato di avere relazioni omosessuali, in un'epoca in cui la pena prevista per i sodomiti era la morte; che sia sfuggito al processo e alla sentenza è una fortuna per tutti coloro che ne apprezzano l'opera. se solo uno dei suoi quaderni di appunti fosse circolato, le pionieristiche teorie scientifiche e l'eretico disprezzo che maturò per alcune delle pratiche della Chiesa lo avrebbero sicuramente condotto alla scomunica e alla morte. la sicurezza di leonardo stette nel suo riserbo, e può in parte spiegare il modo in cui egli appuntò le sue note, con una forma di scrittura "a specchio".
questa pratica crittografica non fu sua esclusiva: circa una generazione prima se ne era valso anche filippo brunelleschi, il quale risolse il problema architettonico di come riuscire a coprire con una cupola l'incompiuta cattedrale di Firenze; perché i suoi controversi progetti non venissero a conoscenza dei molti rivali che gli contendevano l'incarico, brunelleschi li tenne rigorosamente segreti, annotando le sue osservazioni con lo stesso sistema.
risulta evidente da alcuni esempi che il mancino leonardo trovò più facile scrivere da destra a sinistra anziché il contrario. genio mancino in un mondo di destri, figlio illegittimo non riconosciuto ed emarginato in un mondo di cittadini dai chiari natali, Leonardo plasmò il proprio destino come uomini più avvantaggiati di lui non avrebbero saputo fare.


 
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debdea
view post Posted on 5/4/2011, 08:39




si tende in genere ad ammirare Leonardo come una sorta di gigante intellettuale, ma quando mosse i primi passi non lo era affatto. quale figlio illegittimo, la sua istruzione era a tal punto carente da non contemplare lo studio né del latino né della matematica. quando giunse a firenze e frequentò i colti e sofisticati ambienti cittadini della famiglia di banchieri dei Medici, si trovò in una situazione di chiaro svantaggio. altri celebri intelletti l'avevano preceduto, e forse guardavano dall'alto in basso questo giovane di bell'aspetto ma che doveva ancora dar prova di sé e che parlava con l'accento di chi viene dal contado. uomini come marsilio ficino, il neoplatonico che tradusse le opere di Platone e il Corpus Hermeticum per il grande cosimo de' medici, o il poeta angelo poliziano, quasi coetaneo di Leonardo, o persino lo straordinariamente colto Pico della Mirandola, che si dedicò alle arti esoteriche della Cabala esplorando anche la nuova visione dell'Uomo che affascinava Leonardo: personaggi di tale portata dirigevano l'Accademia di Cosimo, fondata sull'esempio di quella platonica, dove squisiti intelletti potevano incontrarsi in simposi per discutere di vitali questioni filosofiche e dotti argomenti.
all'ingresso dell'Accademia di Platone era inciso il monito: "Non entri chi non è geometra".


 
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4 replies since 2/4/2011, 20:03   326 views
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