Estanislao Kowal- Roberto Turrinunti, recensione Libera

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Rosalia R.
view post Posted on 7/4/2011, 08:13 by: Rosalia R.

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"E' lecito uccidere per una ideologia?"

I libri o film paurosi, quelli dove ci sono un mucchio di mostri, orribili e malvagi e spietati, non sono mai riusciti a terrorizzarmi. In genere i bambini si spaventano con poco, io no, mio cugino - di qualche anno più grande - ha tanto provato in quegli anni a spaventarmi con qualche film... niente, io ridevo. Ridevo del suo tentativo e mi appassionavo alle storie che guardavo, o al massimo, se c'era troppo sangue senza nessun senso logico, giusto per il gusto di spargerlo dappertutto nella pellicola, mi disgustavo ma mai tremavo.
Lo stesso per i libri e i film che hanno l'intendo di commuovere, di portarti al pianto... niente lacrime.
Diverso invece accadeva per un thriller... perché un thriller non era tanto lontano da una realtà. Non c'erano mostri orribili o fantastici... era qualcosa che poteva succedere. Ma sapevo che anche questa, in fondo, era fantasia.
La fantasia. C'è un limite alla fantasia?
Pirandello avrebbe detto di sì, è la realtà. Quando scriviamo una storia, per quanto fantasy possa essere, cerchiamo sempre di mantenere un appiglio con la realtà... perché altrimenti il lettore non ci crede. La trova troppo assurda. Ma quante volte si è invece definita assurda la realtà?
La realtà. C'è un limite alla realtà?
No, nessuno.

Ho passato la prima metà del romanzo ad asciugarmi gli occhi, perché non riuscivo più a leggere... Mi capita quando leggo o guardo una storia vera, raccontata con sentimento e verità... E vera.
Gli umani sono terribili.
Peggio di ogni incubo. Da un incubo ti risvegli. Un libro si può richiudere. Ogni film ha il suo the end. Ma nella realtà, gli umani, non hanno limiti.
E sono terribili.

"E se mi ci fossi trovato io al posto di uno di loro?"

Neppure io, come Roberto, ho la risposta. Potrei usare la fantasia e immaginarmi milioni di scenari differenti. Alcuni mi farebbero onore altri meno, ma potrei non sfiorare mai neppure di striscio ciò che sarebbe accaduto in realtà... a me.
Però, se me lo chiedo, se ce lo chiediamo tutti quanti, se non smettiamo di chiedercelo tutti quanti, forse accadrà che non dimenticheremo. Come Roberto ci ripete di continuo nel suo romanzo. Come lo ripetono molti eroi che vi appaiono. Una storia per non dimenticare. Un libro per non dimenticare. Estanislao per non dimenticare.
Devo confessare la mia ignoranza: non sapevo nulla di questa vicenda. In nessun libro di storia scolastico che mi è capitato tra le mani, ho mai trovato anche solo un accenno a ciò che accadde tra il 1976 e 1983 in Argentina... e sai cosa ho finito per pensare, Roberto?
Che uno dei motivi che ti hanno portato a respirare in questo mondo, in questo momento, è questo romanzo: dovevi raccontarlo. Dovevi affidarlo al tempo. Alla Storia attraverso un libro. A noi. Ai futuri noi.

Perché ora esiste, per chi vorrà sapere, esiste ed esisterà per sempre. Si potrà far finta che non ci sia ma esisterà comunque. E per sempre.

Perché l'uomo è terribile ma c'è sempre il suo opposto. C'è l'opposto di ogni cosa. Bene e male. Luce e buio. Amore e odio. Cuore e testa. Caldo e freddo...
Estanislao, Elda, Valeria, Teresa, Enrico, Orlando... sono gli opposti. Anche tu adesso sei fra questi opposti.
L'uomo è terribile ma è anche splendido... se vuole.
 
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